L’ANNO DELLA VERITA'
QUELLA CHE A OPERA E' SCOMPARSA
QUELLA CHE A OPERA E' SCOMPARSA
Duemilaotto, l’anno del voto amministrativo a Opera, l’anno della resa dei conti dopo un decennio con due giunte di sinistra guidate dal Sindaco Alessandro Ramazzotti che ha messo in ginocchio quel paese che, all’arrivo della sua armata brancaleone, contava meno palazzi e più vita nelle strade cittadine.
Non c’era il centro commerciale ma un supermercato in centro paese, non c’erano i casermoni bianchi di Via Martiri di Cefalonia ed il centro abitato terminava praticamente al Crocione, non c’erano i palazzi dove hanno edificato decine di cooperative e dove sono andati ad abitare anche alcuni amministratori, delle giunte Ramazzotti, dietro la Via Ugo la Malfa, non c’era tutto l’insediamento all’ingresso del paese fino allo Zerbo, non c’erano e non ci sono, ma stanno per arrivare, i due palazzoni di undici piani proprio all’entrata di Opera. L’attuale area mercato era ancora un prato mentre oggi è una desolante distesa di cemento che il mercato ambulante, piccolo e insufficiente per un paese di quattordicimila abitanti, lo vede solo il sabato mattina.
Avevamo un grande area agricola in fondo alla Via Adda che è stata trasformata in zona industriale portando, nei prossimi anni, le aziende a ridosso del parco giochi di Via Guareschi.
Un’altra area verde del Cavallino che diventerà la nuova grande discarica lasciando lo spazio della vecchia ad altri insediamenti industriali. Si sono ingrandite aziende in Via Lambro usufruendo di ex aree del Parco Agricolo Sud Milano. Ed altro ancora.
Tutto questo forse poteva anche servire agli operesi ma lo sviluppo di un paese va progettato diversamente.
Prima di tutto si pensa a non isolare i nuovi insediamenti realizzandoli in modo tale da tenerli il più uniti possibile al resto del paese. Non si realizzano, come nelle nuove vie da Einaudi in poi, dei palazzi chiusi su se stessi con un'unica via d’ingresso e poi tutte strade chiuse. Non si realizzano palazzi osceni come quelli all’ingresso del paese, magari rosa shocking con comignoli alti alcuni metri di colore nero. Non si realizzano strade nei nuovi insediamenti già strette al punto tale da doverle fare diventare a senso unico come nella lunga e tortuosa Via Moneta.
Quello che ci ha lasciati perplessi, in questi dieci anni di edificazione selvaggia, è stato proprio il sistema di progettazione.
I nostri amministratori non hanno costruito in zone impervie ma in posti dove prima c’era aperta campagna. Possibile che non abbiano saputo seguire uno schema? Forse avevano qualcosa contro le strade diritte? Oppure pensare a due veicoli che marciano in senso opposto sulla stessa distesa di catrame da la nausea a qualche tecnico o assessore del comune?
Non sappiamo il perché, ma sappiamo che molti danni possono ancora fare e poiché amiamo la nostra terra, ed adoriamo il nostro Paese, anche in questa tornata elettorale troverete i candidati della Lega Nord in lista per portare la voce del popolo all’interno del palazzo.
I leghisti, quelli che una volta eletti mantengono le promesse, siano esse di governo oppure di opposizione.
Dieci anni fedeli alla volontà popolare che ci ha demandato il compito di controllare cosa faceva Ramazzotti.
Dieci anni passati ad informare la gente ed a cercare di raddrizzare qualche stortura amministrativa. Sempre con la gente, tra la gente.
Il duemilaotto è l’anno del cambiamento, chi vuole essere parte di una rivoluzione che renderà gli operesi fieri di essere parte di questa splendida comunità non dovrà fare altro che sostenere i nostri candidati alle elezioni amministrative di questa primavera.
Un sostegno con il voto ed un sostegno con le idee, i programmi e la propria presenza anche dove le decisioni vengono prese.
Per questo i sostenitori della Lega Nord ed i simpatizzanti del nostro movimento, e del gruppo di persone che in questi anni ha saputo radicalmente stravolgere il rapporto tra il popolo e le istituzioni, sono tutti invitati a partecipare all’assemblea che si terrà presso il centro civico di Via Emilia domenica 20 gennaio alle ore ore 10.00.
L’assemblea pubblica sarà l’occasione per fare il punto della situazione, presentare il Candidato a ricoprire la carica di Sindaco di Opera per le elezioni prossime a venire e recepire da tutti gli intervenuti quali progetti, grandi e piccoli, portare avanti nella marcia di avvicinamento alle elezioni.
La squadra è ancora da completare e l’aiuto di tutti è necessario a formare ancora una volta una compagine forte e determinata.
A Opera si fa la storia, non la si subisce. Questo credo sia chiaro.
Non c’era il centro commerciale ma un supermercato in centro paese, non c’erano i casermoni bianchi di Via Martiri di Cefalonia ed il centro abitato terminava praticamente al Crocione, non c’erano i palazzi dove hanno edificato decine di cooperative e dove sono andati ad abitare anche alcuni amministratori, delle giunte Ramazzotti, dietro la Via Ugo la Malfa, non c’era tutto l’insediamento all’ingresso del paese fino allo Zerbo, non c’erano e non ci sono, ma stanno per arrivare, i due palazzoni di undici piani proprio all’entrata di Opera. L’attuale area mercato era ancora un prato mentre oggi è una desolante distesa di cemento che il mercato ambulante, piccolo e insufficiente per un paese di quattordicimila abitanti, lo vede solo il sabato mattina.
Avevamo un grande area agricola in fondo alla Via Adda che è stata trasformata in zona industriale portando, nei prossimi anni, le aziende a ridosso del parco giochi di Via Guareschi.
Un’altra area verde del Cavallino che diventerà la nuova grande discarica lasciando lo spazio della vecchia ad altri insediamenti industriali. Si sono ingrandite aziende in Via Lambro usufruendo di ex aree del Parco Agricolo Sud Milano. Ed altro ancora.
Tutto questo forse poteva anche servire agli operesi ma lo sviluppo di un paese va progettato diversamente.
Prima di tutto si pensa a non isolare i nuovi insediamenti realizzandoli in modo tale da tenerli il più uniti possibile al resto del paese. Non si realizzano, come nelle nuove vie da Einaudi in poi, dei palazzi chiusi su se stessi con un'unica via d’ingresso e poi tutte strade chiuse. Non si realizzano palazzi osceni come quelli all’ingresso del paese, magari rosa shocking con comignoli alti alcuni metri di colore nero. Non si realizzano strade nei nuovi insediamenti già strette al punto tale da doverle fare diventare a senso unico come nella lunga e tortuosa Via Moneta.
Quello che ci ha lasciati perplessi, in questi dieci anni di edificazione selvaggia, è stato proprio il sistema di progettazione.
I nostri amministratori non hanno costruito in zone impervie ma in posti dove prima c’era aperta campagna. Possibile che non abbiano saputo seguire uno schema? Forse avevano qualcosa contro le strade diritte? Oppure pensare a due veicoli che marciano in senso opposto sulla stessa distesa di catrame da la nausea a qualche tecnico o assessore del comune?
Non sappiamo il perché, ma sappiamo che molti danni possono ancora fare e poiché amiamo la nostra terra, ed adoriamo il nostro Paese, anche in questa tornata elettorale troverete i candidati della Lega Nord in lista per portare la voce del popolo all’interno del palazzo.
I leghisti, quelli che una volta eletti mantengono le promesse, siano esse di governo oppure di opposizione.
Dieci anni fedeli alla volontà popolare che ci ha demandato il compito di controllare cosa faceva Ramazzotti.
Dieci anni passati ad informare la gente ed a cercare di raddrizzare qualche stortura amministrativa. Sempre con la gente, tra la gente.
Il duemilaotto è l’anno del cambiamento, chi vuole essere parte di una rivoluzione che renderà gli operesi fieri di essere parte di questa splendida comunità non dovrà fare altro che sostenere i nostri candidati alle elezioni amministrative di questa primavera.
Un sostegno con il voto ed un sostegno con le idee, i programmi e la propria presenza anche dove le decisioni vengono prese.
Per questo i sostenitori della Lega Nord ed i simpatizzanti del nostro movimento, e del gruppo di persone che in questi anni ha saputo radicalmente stravolgere il rapporto tra il popolo e le istituzioni, sono tutti invitati a partecipare all’assemblea che si terrà presso il centro civico di Via Emilia domenica 20 gennaio alle ore ore 10.00.
L’assemblea pubblica sarà l’occasione per fare il punto della situazione, presentare il Candidato a ricoprire la carica di Sindaco di Opera per le elezioni prossime a venire e recepire da tutti gli intervenuti quali progetti, grandi e piccoli, portare avanti nella marcia di avvicinamento alle elezioni.
La squadra è ancora da completare e l’aiuto di tutti è necessario a formare ancora una volta una compagine forte e determinata.
A Opera si fa la storia, non la si subisce. Questo credo sia chiaro.
Il Capogruppo Consiliare Ettore Fusco
DOPO LA PAUSA NATALIZIA RIPRENDE IL
ORGOGLIO OPERESE
DOMENICA 20 GENNAIO 2008 ORE 10
ASSEMBLEA PUBBLICA AL CENTRO CIVICO DI VIA EMILIA PER DEFINIRE PROGRAMMI E UOMINI CHE RESTITUIRANNO A OPERAUN GOVERNO DEMOCRATICO PER AMMINISTRARE IL PAESE NELL’INTERESSE ESCLUSIVO DEGLI OPERESI.
VIENI ANCHE TU !
UOMO O DONNA CON IDEE VINCENTI
E SOPRATTUTTO CON TANTA VOGLIA DI…
LIBERTA’