PARROCCHIA, MA QUANTO CI COSTA?
ECCO I CONTRIBUTI PERCEPITI IN SETTE ANNI DI GIUNTA RAMAZZOTTI
Da quando Ramazzotti è Sindaco di Opera abbiamo constatato che la generosità del Comune verso il parroco è piuttosto aumentata. Fatta eccezione dei contributi dati all’oratorio ed all’Agesci in occasione di organizzazione di feste, alcune migliaia di euro, la considerevole cifra di quasi trecentomila euro (289.341,23) è stata appannaggio di don Renato negli anni che vanno dal 1998 al 2004 escludendo ancora, per quanto riguarda la competenza di Ramazzotti, gli anni dal 2005 al 2008 che siamo sicuri saranno molto ricchi. Certamente arriveranno altre belle soddisfazioni per la Parrocchia visto che tutto si gioca in quest’ultimo anno del mandato Ramazzotti, quindi, in piena campagna elettorale. Una Parrocchia, quella dei Santi Pietro e Paolo, che in questi ultimi anni, da quando è arrivato il don dei rom, si è schierata apertamente per il centrosinistra fornendo un appoggio piuttosto sostanzioso e determinante soprattutto in occasione della riconferma del Sindaco nel 2003. Siamo in attesa di potervi comunicare con precisione tutto quello che in questi sette anni si è fatto con i circa seicento milioni di lire dati alla Parrocchia e siamo anche in procinto di farvi sapere cosa il Ministero delle Finanze deciderà di fare in relazione alle decine di irregolarità riscontrate nella gestione amministrativa e contabile del Comune di Opera. Nel frattempo facciamo una piccola considerazione che speriamo non ci costi la scomunica: Dato che le vie del Signore sono infinite e che tutte le strade portano a Roma. Considerato infine che Roma è ladrona… Ci sorge un dubbio: che le vie di cui sopra siano lastricate d’oro?!
ECCO I CONTRIBUTI PERCEPITI IN SETTE ANNI DI GIUNTA RAMAZZOTTI
Da quando Ramazzotti è Sindaco di Opera abbiamo constatato che la generosità del Comune verso il parroco è piuttosto aumentata. Fatta eccezione dei contributi dati all’oratorio ed all’Agesci in occasione di organizzazione di feste, alcune migliaia di euro, la considerevole cifra di quasi trecentomila euro (289.341,23) è stata appannaggio di don Renato negli anni che vanno dal 1998 al 2004 escludendo ancora, per quanto riguarda la competenza di Ramazzotti, gli anni dal 2005 al 2008 che siamo sicuri saranno molto ricchi. Certamente arriveranno altre belle soddisfazioni per la Parrocchia visto che tutto si gioca in quest’ultimo anno del mandato Ramazzotti, quindi, in piena campagna elettorale. Una Parrocchia, quella dei Santi Pietro e Paolo, che in questi ultimi anni, da quando è arrivato il don dei rom, si è schierata apertamente per il centrosinistra fornendo un appoggio piuttosto sostanzioso e determinante soprattutto in occasione della riconferma del Sindaco nel 2003. Siamo in attesa di potervi comunicare con precisione tutto quello che in questi sette anni si è fatto con i circa seicento milioni di lire dati alla Parrocchia e siamo anche in procinto di farvi sapere cosa il Ministero delle Finanze deciderà di fare in relazione alle decine di irregolarità riscontrate nella gestione amministrativa e contabile del Comune di Opera. Nel frattempo facciamo una piccola considerazione che speriamo non ci costi la scomunica: Dato che le vie del Signore sono infinite e che tutte le strade portano a Roma. Considerato infine che Roma è ladrona… Ci sorge un dubbio: che le vie di cui sopra siano lastricate d’oro?!
NOVERASCO, ENPAM: resistere fino all’ottenimento del prezzo più vantaggioso per gli inquilini è possibile se non si accettano le condizioni poste oggi sul piatto della bilancia. L’alternativa alla vendita diretta è quella in blocco e per l’Enpam rappresenterebbe una grave perdita. Basta aspettare che siano esperite tutte le trattative, non dal Comune!!!
ALTRO ARTICOLO SU NOVERASCO IN ULTIMA PAGINA
ROGO AL CAMPO ROM
APPIGNANO DEL TRONTO COME OPERA PER LA LEGALITA’
Quanto successo ad Appignano, comune della provincia di Ascoli Piceno, non è altro che parte di quello che sarebbe toccato ad Opera se le protesta popolare non fosse stata preventiva e fortemente determinata nel non accettare i nomadi. Analoghe scene le avremmo vissute nel nostro paese se i cittadini non avessero vinto la battaglia contro il Sindaco Ramazzotti, il Parroco e le istituzioni tutte che, non più di quattro mesi fa, volevano insediare il campo definendolo provvisorio (come lo sono tutti i campi nomadi!!!)
I quattro ragazzi vittime del rom ubriaco, e dell’intera comunità nomade di cui fa parte vivendo nell’illegalità, sono solo la conseguenza della scellerata politica del Sindaco di quel paese che ha permesso l’insediamento del campo e non ha sentito il dovere di rimuoverlo definitivamente ed in tempi celeri quando i suoi concittadini hanno manifestato il proprio dissenso.
Oggi piangiamo per i quattro giovanissimi le cui vite sono state stroncate vigliaccamente da un ubriaco alla guida di un furgone; quattro decessi che potevano essere evitati se solo si fosse agito nell’interesse dei cittadini di Appignano e non invece nell’ignavia ed il disinteresse per gli amministrati.
Una negligenza, quella di quasi tutte le amministrazioni, che sovente cela finalità poco chiare per sindaci e parroci che si prendono carico di ospitare ed assistere i campi nomadi.
Ancora una volta hanno perso i cittadini per non essere stati ascoltati dalle istituzioni ed anche ad Appignano, come ad Opera, il campo adesso è stato dato alle fiamme.
Per evitare che altri cittadini debbano imitare gli operesi prima, e gli appignanesi oggi, le istituzioni devono intervenire immediatamente per riportare la legalità in tutti quei comuni d’Italia dove esistono baraccopoli illegali che ospitano persone che, non lavorando, vivono di espedienti a danno del popolo che le istituzioni stesse dovrebbero invece premurarsi di tutelare.
La ricorrenza del 25 aprile festeggiata da poco e da tutti, in tutto il paese, deve fare riflettere sulla necessità di essere liberati oggi, come sessanta anni fa, da una tirannia. La tirannia dell’illegalità. Comunicato stampa del Gruppo Consiliare della Lega Nord di Opera.
Quanto successo ad Appignano, comune della provincia di Ascoli Piceno, non è altro che parte di quello che sarebbe toccato ad Opera se le protesta popolare non fosse stata preventiva e fortemente determinata nel non accettare i nomadi. Analoghe scene le avremmo vissute nel nostro paese se i cittadini non avessero vinto la battaglia contro il Sindaco Ramazzotti, il Parroco e le istituzioni tutte che, non più di quattro mesi fa, volevano insediare il campo definendolo provvisorio (come lo sono tutti i campi nomadi!!!)
I quattro ragazzi vittime del rom ubriaco, e dell’intera comunità nomade di cui fa parte vivendo nell’illegalità, sono solo la conseguenza della scellerata politica del Sindaco di quel paese che ha permesso l’insediamento del campo e non ha sentito il dovere di rimuoverlo definitivamente ed in tempi celeri quando i suoi concittadini hanno manifestato il proprio dissenso.
Oggi piangiamo per i quattro giovanissimi le cui vite sono state stroncate vigliaccamente da un ubriaco alla guida di un furgone; quattro decessi che potevano essere evitati se solo si fosse agito nell’interesse dei cittadini di Appignano e non invece nell’ignavia ed il disinteresse per gli amministrati.
Una negligenza, quella di quasi tutte le amministrazioni, che sovente cela finalità poco chiare per sindaci e parroci che si prendono carico di ospitare ed assistere i campi nomadi.
Ancora una volta hanno perso i cittadini per non essere stati ascoltati dalle istituzioni ed anche ad Appignano, come ad Opera, il campo adesso è stato dato alle fiamme.
Per evitare che altri cittadini debbano imitare gli operesi prima, e gli appignanesi oggi, le istituzioni devono intervenire immediatamente per riportare la legalità in tutti quei comuni d’Italia dove esistono baraccopoli illegali che ospitano persone che, non lavorando, vivono di espedienti a danno del popolo che le istituzioni stesse dovrebbero invece premurarsi di tutelare.
La ricorrenza del 25 aprile festeggiata da poco e da tutti, in tutto il paese, deve fare riflettere sulla necessità di essere liberati oggi, come sessanta anni fa, da una tirannia. La tirannia dell’illegalità. Comunicato stampa del Gruppo Consiliare della Lega Nord di Opera.
OPERA SICURA
E’ nata un nuova realtà territoriale che intende rappresentare la legittima aspettativa di sicurezza che i cittadini operesi vorrebbero riporre nelle istituzioni ma che, purtroppo, delusi dalla risposta che da queste arriva ogni qualvolta ne sia sollecitato l’intervento si vogliono organizzare per poter presidiare Opera ed intervenire sollecitando l’Amministrazione e soprattutto le forze dell’ordine a fare il proprio dovere laddove vi siano situazioni di illegalità peraltro molto diffuse nel nostro paese. Attualmente Opera Sicura ha un ruolo limitato alla denuncia di quanto di illecito accade sul nostro territorio. Alcune persone di Opera hanno partecipato alla manifestazione del 26 marzo a Milano per chiedere più sicurezza, alle assemblee cittadine del Vigentino ed alla manifestazione lungo la Via Ripamonti per fronteggiare i campi nomadi presenti proprio in quella zona, alla raccolta firme di P.za Udine contro il ghetto dei nomadi al Parco Lambro ed al presidio di P.za Gramsci contro l’illegalità della vicina Via Paolo Sarpi anche denominata chinatown. Altre iniziative sono in programma soprattutto al Vigentino ed al Parco Lambro per fronteggiare l’illegalità portata dai campi nomadi. Noi di Opera, con i nostri metodi pacifici, abbiamo sfinito le istituzioni in una battaglia importantissima per la sicurezza nel nostro paese ed ora, forti della consapevolezza di essere uomini e donne coraggiosi, abbiamo altre battaglie da vincere prima di poterci considerare padroni in casa nostra. La prima iniziativa concreta nel nostro comune la vogliamo fare lungo la Valtidone, proprio dove Ramazzotti ha negato (con tanto di verbale del Consiglio Comunale) che vi sia mercato della droga e prostituzione (bella faccia tosta negare una cosa simile!). Nelle prossime settimane ci organizzeremo per presidiare le piazzole di sosta sulla Valtidone in modo tale che le prostitute abbandonino Opera e non causino più situazioni di pericolo con gli automobilisti che fanno improbabili manovre. Sempre dalle piazzole impediremo ai clienti degli spacciatori di rifornirsi dai venditori di morte appostati sotto le aree di sosta in attesa dei compratori. operasicura@libero.it
A NOVERASCO NON DECOLLANO LE VENDITE
Causa della trattativa fiacca è il prezzo, troppo oneroso per gli inquilini, che supera di gran lunga quello applicato dall’Enpam in altre realtà per costruzioni di maggior pregio rispetto le nostre che versano in condizioni quasi fatiscenti e bisognose di molti interventi anche strutturali. La proprietà deve abbassare le richieste agli inquilini ed accordarsi con gli stessi lasciando perdere l’Amministrazione comunale, che non ha ancora fatto nulla per agevolare i cittadini, e gli avvocati che l’Amministrazione stessa propone. Un gruppo di giuristi si sta occupando della trattativa e giungerà a spuntare un prezzo migliore se nessuno si rende disponibile ad acquistare alle condizioni dettate oggi, arbitrariamente, dall’Enpam.
UNA NUOVA ANTENNA, UN MOSTRO ELETTROMAGNETICO
Sorge tra il campo da calcio della polisportiva ed il cimitero, nell’area dove dovrebbe sorgere anche un parcheggio, a poche decine di metri dal parco giochi che costeggia la Via F.lli Cervi, a cento metri dalle case di Via Don Minzoni ad altrettanti metri dalla scuola media di Via Papa Giovanni XXIII ed a ridosso di quello che sarà un nuovo parco cittadino. Questa volta i finti ambientalisti non hanno rispettato proprio nessuno a cominciare dai morti, che riposano a venti metri dall’antenna, proseguendo con gli sportivi che usano il campo comunale dai quattro anni di età in su. E poi, ancora, le famiglie degli sportivi che oseranno sedersi in tribuna disteranno poche decine di metri dall’antenna, i fedeli del santuario della Madonna dell’Aiuto pregheranno a cento metri e poi ci sono i ragazzi della scuola media, le famiglie che vivono nei palazzi di fronte alla scuola ed a duecento metri un asilo, altre case, l’oratorio, ecc, ecc. Noi non abbiamo ancora capito quanto queste antenne siano pericolose per la salute pubblica ma visto che dati precisi non vengono diffusi e che il Sindaco si oppone solo quando i suoi consiglieri rischiano di averle davanti casa, com’è accaduto con quella di Noverasco finita poi nell’area circense, siamo dell’opinione che vadano poste il più lontano possibile dai centri abitati e se Opera non ha territorio, lontano dalle case, dalle scuole e dai luoghi di aggregazione, può rinunciare agli introiti delle antenne lasciando che siano piazzate sui comuni limitrofi a copertura anche del nostro. Questa avidità non è sana, caro signor Sindaco!
Causa della trattativa fiacca è il prezzo, troppo oneroso per gli inquilini, che supera di gran lunga quello applicato dall’Enpam in altre realtà per costruzioni di maggior pregio rispetto le nostre che versano in condizioni quasi fatiscenti e bisognose di molti interventi anche strutturali. La proprietà deve abbassare le richieste agli inquilini ed accordarsi con gli stessi lasciando perdere l’Amministrazione comunale, che non ha ancora fatto nulla per agevolare i cittadini, e gli avvocati che l’Amministrazione stessa propone. Un gruppo di giuristi si sta occupando della trattativa e giungerà a spuntare un prezzo migliore se nessuno si rende disponibile ad acquistare alle condizioni dettate oggi, arbitrariamente, dall’Enpam.
UNA NUOVA ANTENNA, UN MOSTRO ELETTROMAGNETICO
Sorge tra il campo da calcio della polisportiva ed il cimitero, nell’area dove dovrebbe sorgere anche un parcheggio, a poche decine di metri dal parco giochi che costeggia la Via F.lli Cervi, a cento metri dalle case di Via Don Minzoni ad altrettanti metri dalla scuola media di Via Papa Giovanni XXIII ed a ridosso di quello che sarà un nuovo parco cittadino. Questa volta i finti ambientalisti non hanno rispettato proprio nessuno a cominciare dai morti, che riposano a venti metri dall’antenna, proseguendo con gli sportivi che usano il campo comunale dai quattro anni di età in su. E poi, ancora, le famiglie degli sportivi che oseranno sedersi in tribuna disteranno poche decine di metri dall’antenna, i fedeli del santuario della Madonna dell’Aiuto pregheranno a cento metri e poi ci sono i ragazzi della scuola media, le famiglie che vivono nei palazzi di fronte alla scuola ed a duecento metri un asilo, altre case, l’oratorio, ecc, ecc. Noi non abbiamo ancora capito quanto queste antenne siano pericolose per la salute pubblica ma visto che dati precisi non vengono diffusi e che il Sindaco si oppone solo quando i suoi consiglieri rischiano di averle davanti casa, com’è accaduto con quella di Noverasco finita poi nell’area circense, siamo dell’opinione che vadano poste il più lontano possibile dai centri abitati e se Opera non ha territorio, lontano dalle case, dalle scuole e dai luoghi di aggregazione, può rinunciare agli introiti delle antenne lasciando che siano piazzate sui comuni limitrofi a copertura anche del nostro. Questa avidità non è sana, caro signor Sindaco!