La mancata cessione dei diritti di superficie ai cittadini delle cooperative, infatti, ha prodotto un ammanco sostanziale nel bilancio di previsione pari a 600 mila euro per quest’anno e per i prossimi due esercizi amministrativi. Ma questa era solo la punta dell’iceberg poiché le spese folli ed i mancati introiti sono anche altri. Ad esempio partono i lavori per il quarto lotto del polifunzionale e, non avendo ancora ben chiaro cosa fare, stanziano ben 800 mila euro. E non finisce qui, infatti per il condominio solidale di Via Cavedini si prevedono 3 milioni 800 mila euro dalle tasche degli operesi oltre ad 1 milione 200 mila per gentile concessione della Regione Lombardia.
Non sono entrati nelle casse del Comune un milione di euro in oneri di urbanizzazione, che frutteranno interessi al possessore anziché all’Ente avente diritto a riscuoterli, e sono aumentate le spese per il personale ed il settore dei servizi sociali.
Tutto questo sotto la minaccia del Ministero delle Finanze che chiede al Comune di rientrare di mezzo milione di euro per le rilevazioni effettuate in sede di verifica ministeriale che hanno riscontrato numerose irregolarità contabili amministrative.
Così Ramazzotti si vende le buche del campo da golf e sana i debiti prodotti dalla malgestione dell’Ente procurandosi anche i fondi necessari alle opere pubbliche, propedeutiche alla campagna elettorale prossima a venire, che non avevano copertura finanziaria.
Il problema è risolto per quest’anno ma dal prossimo, il primo dell’era nuova, si dovranno fare i conti con le opere iniziate, e quindi da concludere, per cui mancheranno i fondi necessari.
Se poi dovesse vincere ancora la sinistra sappiamo già che per tirare avanti e coprire i buchi sarà pronta a edificare, per ottenere cospicui oneri di urbanizzazione, allo stesso ritmo con cui lo ha fatto in questi dieci anni. Oltre aumentare tutte le imposte, ovviamente.
Per il Consigliere Ettore Fusco, unico politico implicato, l’imputazione è quella di istigazione a delinquere mentre gli altri otto operesi sono chiamati a vario titolo a rispondere di presunti reati commessi la sera del 21 dicembre 2006.
In merito vi riporto l’ultimo commento del Sindaco Alessandro Ramazzotti che, non pago del vergognoso atteggiamento con cui ha danneggiato un intero paese e leso la dignità degli operesi, si è permesso ancora di ironizzare sugli indagati: “…per concludere, noto che da qualche tempo il Consigliere Fusco, così pronto a drammatizzare persino il passaggio di un camper sul nostro territorio, quando fa riferimento (e per propaganda gli capita di frequente) alla vicenda del campo di prima accoglienza, nel quale il Comune di Opera ha ospitato, d’accordo con Milano, alcune famiglie rom, ed in particolare agli avvenimenti che intorno ad essa si sono sviluppati, alterna a quelli propagandistici toni leggeri, epici e goliardici.
Purtroppo le cose non stanno così, la notte del 21 dicembre dello scorso anno sono successi fatti gravissimi e 9 persone sono state rinviate a giudizio; noi tutti ci auguriamo che questi cittadini riescano a dimostrare la loro estraneità ai fatti imputati, perché in caso contrario, per la natura dei reati contestati, temiamo pene molto severe”.
Al caro Ramazzotti, che tanto si preoccupa per i suoi concittadini che devono “dimostrare la loro estraneità ai fatti imputati” rispondo che gli operesi non devono dimostrare assolutamente nulla. Quegli otto ragazzi imputati con me sono, e sottolineo quanto dico, estranei ai fatti loro addebitati. Nessuno di loro ha bruciato le tende e se pagheranno le colpe di un’amministrazione sorda alle richieste dei cittadini sarà, attraverso la pena comminata, per i piccoli reati come l’interruzione di pubblico servizio o l’occupazione stradale che possono essere stati commessi nel corso dei disordini di quella notte.
L’assoluzione l’abbiamo comunque già ricevuta da una giuria che conta più di ogni altra, quella popolare, mentre il Sindaco di Opera Alessandro Ramazzotti ha ricevuto ben altra sentenza popolare.
Fatti salvi i suoi giullari e le sue vallette, un intero Paese ha già condannato Ramazzotti a sparire da Opera e con lui gli altri che si sono distinti con disprezzo nei confronti dei cittadini operesi.
Tonino Liguori, Matteo Armelloni ed in particolare Riccardo Borghi sono stati gli amministratori più impegnati nella vergognosa gogna mediatica cui hanno sottoposto un intero paese. Il nostro.
L’Assessore Riccardo Borghi, che adesso rivendica candidature a Sindaco suffragate solo da se stesso, dovrebbe ricordare il volgare gesto dell’ombrello con cui si rivolse agli operesi subito dopo avere accolto a braccia aperte gli zingari al campo di Via Marcora. Oppure dovrebbe ricordarsi, al termine della vicenda, il suo racconto: “L’altra domenica ho rivisto quelli del presidio illegale. Avevano organizzato una manifestazione per festeggiare la vittoria, erano leghisti, militanti di An ma anche persone che fino ad ora avevo conosciuto come impegnate nel volontariato sociale: erano pochi, tristi, hanno vinto ma sono depressi”. Caro Assessore, eravamo pochi, tristi e pure depressi… ma lei ha detto bene: abbiamo vinto sull’arroganza sua, del suo Sindaco e di tutti quelli che come voi hanno cercato di imporre qualcosa contro la volontà popolare. Lei disse, in Consiglio Comunale, che non eravate tenuti a tenere conto di quel che la gente esprimeva il 21 dicembre. Lei parlò troppo...ma oggi stia zitto, che l’è mej
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